Made for Outside Italy

Made for Outside Italy

L’italianità attraverso la circolazione transnazionale dei prodotti audiovisivi e letterari.

1-2 Dicembre, 2023 – Università di Bologna

 

Call for Papers

Negli ultimi due decenni hanno raggiunto la popolarità film, serie tv e opere letterarie dalla forte impronta internazionale quali Romanzo criminale – La serie, The Young Pope/The New Pope, Suburra – La serie, I Medici- La serie, L’amica geniale, Il nome della Rosa, Gomorra, Acciaio e i romanzi di Andrea Camilleri con protagonista Montalbano. Questi prodotti culturali condividono il fatto di oltrepassare i confini nazionali ricorrendo a immagini ed elementi locali per rappresentare l’Italia in un contesto globale. Il fenomeno presenta delle novità rispetto al passato ma ha anche una lunga tradizione alle spalle. Sia dal punto di vista della produzione che da quello del consumo il “locale” ha ricoperto un’importanza centrale nella storia della cultura italiana contemporanea.

Guardando al versante produttivo, dal secondo dopoguerra ad oggi si sono succedute nel mondo del cinema diverse strategie per garantire autenticità alle rappresentazioni della Penisola attraverso l’uso di luoghi e spazi più o meno riconoscibili come nazionali. Si pensi a come il Neorealismo ha lavorato sulla nozione di “tipico” (paesaggistico, linguistico, umano ecc.) per articolare un “campo del visibile nazionale” (Avezzù 2022) composto da peculiarità territoriali e culturali differenti. Si pensi ancora al modo in cui il sistema dei generi cinematografici è stato capace sia di servirsi della dimensione regionale e localizzata delle proprie ambientazioni per dare vita a prodotti rivolti primariamente ai pubblici domestici (come avviene per la commedia) sia, viceversa, di utilizzare strategie di delocalizzazione in cui la dimensione locale viene proiettata su scala internazionale (come nel caso del western all’italiana o dell’horror). L’importanza storica del “locale” è osservabile anche sul piano dei consumi. Da una parte, a livello nazionale si può ipotizzare un indice di gradimento maggiore presso i pubblici regionali per i prodotti che propongono immagini riconoscibili del proprio territorio (Avezzù 2022). Dall’altra, a livello transnazionale la ricezione sembra guidata dal riconoscimento immediato delle peculiarità territoriali o culturali italiane reso possibile dal richiamo a un pantheon di personalità, paesaggi, periodi storici e stereotipi già canonizzati: dai nomi dell’alta moda, a personaggi legati al nostro patrimonio artistico, cinematografico e culturale come Botticelli, Dante, Leonardo da Vinci, Federico Fellini, passando per i paesaggi delle campagne Toscane, il Rinascimento e tutti gli elementi che negli anni sono entrati a far parte stabilmente del brand-Italia all’estero (Dainotto 2020).

Alla luce di queste premesse, il convegno intende indagare i modi in cui le diverse declinazioni del locale attraverso i media influenzano la costruzione e la ricezione dell’immagine dell’Italia all’estero. Lo scenario mediale attuale sembra infatti caratterizzato da fenomeni complessi e talvolta contradditori. Su un versante, le dinamiche di distribuzione e circolazione dell’audiovisivo italiano si sono evolute in sintonia con i principali elementi di novità delle culture digitali (Scaglioni 2020). Quindi, per esempio, gli OTT sembrano accentuare processi di globalizzazione culturale tramite una circolazione fluida dei contenuti, capace di cancellare o almeno indebolire la percezione della provenienza dei singoli prodotti (e quindi le loro specificità nazionali). Su un altro versante però le esigenze di localizzazione identitaria della cultura italiana appaiono più attuali che mai. Le rappresentazioni promosse dai prodotti culturali che circolano all’estero formano un repertorio di elementi, più o meno stereotipati, che testimoniano quanto le logiche glocal siano ancora operative almeno in una doppia direzione (Benvenuti 2017, Bisoni e Farinacci 2020, Damrosch 2009, Nerenberg 2020). Da un lato ricorrono prodotti in cui il “caratteristico” viene proposto ad audience transnazionali attraverso immagini ed eventi legati ai territori regionali e alla storia nazionale che sono di facile riconoscibilità da parte di un pubblico globale. Dall’altro, storie, personaggi, ambientazioni possono essere orientati da uno sguardo globalizzante attraverso codici narrativi e stilistici universalmente riconoscibili (Damrosch 2009). Parimenti meritevole d’attenzione è il fatto che le proprietà dei prodotti culturali incaricate di evidenziare l’italianità all’estero si presentano spesso “in scala ridotta” rispetto alla totalità nazionale, si collocano su un piano maggiormente localizzato (regionale, provinciale, isolano, urbano ecc.), eppure, circolando fuori dai confini nazionali, a volte mantengono intatte o rilanciano le loro specificità identitarie e territoriali, altre volte invece rappresentano l’insieme del paese, “la parte per il tutto”.

Quindi alcune delle domande su cui si vogliono incoraggiare riflessioni e interventi sono: in quale misura i prodotti culturali italiani devono essere radicati e localizzati per viaggiare all’estero? Attraverso quali strategie vengono sfruttati gli elementi “tipici” dell’italianità per essere riconosciuti dai pubblici transnazionali? In che modo la dimensione del locale e delle tipicità regionali italiane viene rappresentata nei prodotti culturali a vocazione transnazionale? Quali sono i prodotti culturali che più implementano/ beneficiano dell’utilizzo di strategie di localizzazione per affacciarsi su un mercato estero? Quali strategie di lettura intraprendono i pubblici per rendere intellegibili le realtà territoriali italiane più culturalmente distanti? In che misura i processi di commodification del locale per il mercato estero stanno influenzando i processi interni di costruzione identitaria (nation building)?

Il convegno – che chiude le attività scientifiche svolte nell’ambito del Progetto Italian Na(rra)tives: la circolazione internazionale del brand-Italia attraverso i media (PRIN 2017) – invita studiosi e studiose a proporre contributi capaci di riflettere sulle forme di rappresentazione/narrazione delle realtà locali italiane attraverso i prodotti culturali nazionali che circolano all’estero: letteratura, cinema, televisione, musica, arte, teatro, fotografia, web series, podcast, lavoro degli influencer ecc. Saranno prese in considerazione proposte soprattutto (ma non esclusivamente) attorno alle seguenti linee di ricerca:

• rappresentazioni e narrazioni dell’italianità nei prodotti culturali italiani;
• processi di localizzazione, delocalizzazione, glocalizzazione sul piano della produzione e
della ricezione dei prodotti culturali italiani che circolano all’estero;
• studi di caso sull’impatto, la ricezione e il consumo di specifici prodotti culturali italiani in
diversi contesti transnazionali;
• mappatura della circolazione e distribuzione di prodotti culturali italiani in diversi contesti
europei ed extraeuropei;
• gli aspetti metodologici della ricerca qualitativa/quantitativa relativa ai prodotti culturali
italiani e al loro impatto all’estero;
• il ruolo dell’editoria nell’individuazione, produzione e valorizzazione di testi italiani adatti a
una diffusione transnazionale e a eventuali rimediazioni transmediali;
• il ruolo di istituzioni e stakeholders (film commission, istituti culturali, ecc.) coinvolti
concretamente nella valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico-culturale nelle
strategie produttive di prodotti pensati per i mercati esteri;
• il ruolo degli intermediari culturali (tastemakers, trendsetters, influencers, gatekeepers)
all’interno dei processi di brandizzazione dell’italianità.

Le lingue ufficiali del convegno sono l’italiano e l’inglese. Gli abstract (300-500 parole per interventi di 20 minuti) e una breve biografia (massimo 150 parole) devono essere inviati a Claudio Bisoni (claudio.bisoni2@unibo.it) ed Elisa Farinacci (elisa.farinacci2@unibo.it) entro il 15/09/2023. La comunicazione di accettazione sarà inviata entro il 25/09/2023. Il convegno si terrà in presenza presso il DamsLab dell’Università di Bologna, Piazzetta P.P. Pasolini 5/b, 40122 Bologna.

Riferimenti Bibliografici
Avezzù, G. (2022). L’Italia che guarda. Geografie del consumo audiovisivo. Carocci, Roma.
Benvenuti, G. (2017). Il brand Gomorra. Dal romanzo alla serie tv, il Mulino, Bologna.
Bisoni, C. Farinacci, E. (2020). “L’amica geniale: anatomia di una comunità interpretativa
transnazionale”, Cinergie, 9(18): 49-58.
Dainotto, R. (2020). “The Brand Italy in the Age of On-Line Reproduction”, Cinergie, 9(18), 7-15.
Damrosch, D. (2009). How to Read World Literature, Wiley-Blackwell, Malden.
Nerenberg, E. (2021). “Per una mappatura della circolazione di Montalbano negli USA: tastemakers,
trendsetters e gatekeepers”, MediAzioni, 28: A96-A120.
Scaglioni, M. (2020). Cinema made in Italy. La circolazione internazionale dell’audiovisivo italiano,
Carocci, Roma.