LANGAGE(S) ET POUVOIR(S). FORME DI VITA E FORME DI RESISTENZA

LANGAGE(S) ET POUVOIR(S). FORME DI VITA E FORME DI RESISTENZA

Il paradigma Langage(s) et Pouvoir(s) attiva una riflessione sul rapporto che si instaura tra le forme di espressione del corpo, del pensiero, della coscienza e il sistema normativo costituitosi nella società italiana della seconda metà del XX secolo. Hannah Arendt afferma nella Vita activa. La condizione umana (1958): «Il potere è realizzato solo dove parole e azioni si sostengono a vicenda, dove le parole non sono vuote e i gesti non sono brutali, dove le parole non sono usate per nascondere le intenzioni ma per rivelare realtà e i gesti non sono usati per violare e distruggere ma per stabilire relazioni e creare nuove realtà». Il nostro intento è quello di interrogare tale questione a partire da un’apertura teorica che si sviluppa in quattro panel.

1. Ri-pensare, rappresentare, ricostruire i corpi
In un’epoca in cui la messa in atto del potere sulla vita biologica dei corpi è totalizzante, è ancora possibile adottare uno sguardo critico che permette una resistenza alle pratiche di dominio? Tale questione può essere percorsa attraverso le seguenti piste di riflessione:
– Declinazioni artistiche e poetiche dell’esercizio del potere sui corpi, forme di dominio che si instaurano tra i corpi stessi.
– Approcci teorici riguardo la relazione che si sviluppa tra corpo e potere politico: forme di assoggettamento e neutralizzazione del linguaggio del potere mediante strategie di resistenza.
– Elaborazione di forme-di-vita in antagonismo al biopotere: ridefinizione della comunità umana, riappropriazione del corpo attraverso l’esperienza del limite.

2. Linguaggio e forme discorsive tra letteratura e industria
Dall’«industrialismo illuminato» di Adriano Olivetti all’«industrializzazione forzata» incentrata su uno sviluppo sciolto dal progresso di cui scrive Pasolini, indagare il legame tra letteratura e industria pone una serie di questioni che vanno al di là dell’immediata componente estetica dell’opera. Se, come scrive Fortini, «le forme, i modi, i tempi della produzione industriale e i suoi rapporti sono la forma stessa della vita sociale, il contenente storico di tutto il nostro contenuto e non semplicemente un aspetto della realtà» e se «le strutture economiche – nel nostro caso, capitalistiche e quindi industriali – sono né più né meno che l’inconscio sociale», in che termini è possibile condurre oggi un discorso su letteratura e industria? La questione potrà essere sviluppata partendo dal confronto tra:
– politica e industria;
– università e industria;
– editoria, industria e produzione culturale.

3. Potere e alterità: la lingua e le sue sfide nell’esperienza coloniale
Le proposte d’intervento dovranno approfondire il legame tra linguaggio, forme di potere e di esistenza attraverso l’analisi di opere letterarie e/o cinematografiche riguardanti l’esperienza coloniale italiana e la sua eredità. Tenendo conto del quadro postcoloniale, sia a livello teorico, sia riguardo a dei possibili accostamenti con altri contesti e altre opere, gli interventi dovranno privilegiare i seguenti assi di ricerca:
– I rapporti di forza tra linguaggio del colonizzatore e linguaggio del colonizzato.
– La relazione ad una lingua altra, imposta, come elemento determinante dell’esperienza del soggetto coloniale, e la sua trasposizione potenziale all’esperienza migratoria.
– Le dinamiche di trasformazione, ibridazione e trasformazione linguistica e la loro riscrittura nel corpus postcoloniale.
– L’accesso (o l’impossibilità di accedere), da parte del soggetto colonizzato, alla parola nelle differenti opere.

4. Resistenze. Forme, pratiche, strategie.
Questo panel apre una riflessione sulla possibilità di ripensare il rapporto tra vita e arte messo in pratica dalla letteratura italiana contemporanea a partire da quattro strategie possibili di resistenza.
– Resistenza dell’opera: dispositivi testuali (contenuto e forma dell’opera – opera aperta, operaframmento, autofiction) che si oppongono a un sistema normativo ideologico, letterario e stilistico.
– Resistenza dell’autore: ethos dell’esistenza (contaminazione tra vita e opera, esposizione del sé, pratiche di de-soggetivazione).
– Resistenza del corpo: metamorfosi, fughe, trasformazioni (il queer oltre il queer).
– Resistenza alla fine del mondo: antropocene, “emergenza di specie”, orizzonte ecologico.

Le proposte di comunicazione (300 parole, in francese o in italiano) saranno da inviare entro il 31 agosto
2018 all’indirizzo seguente: colloque.langagespouvoirs@gmail.com. Indicare il panel di riferimento ed
eventualmente una breve bibliografia.

Le proposte saranno valutate in forma anonima e le risposte saranno comunicate entro il 15 settembre.
Una versione estesa del call for papers è consultabile sulla pagina web del convegno:
https://langagesetpouvoirs.wordpress.com/

Comitato scientifico : Andrea Agliozzo (Sorbonne Université), Riccardo Antoniani (Sorbonne Université), Elisa Attanasio (Sorbonne Université), Nicola Brarda (Sorbonne Université), Claudia Dell’Uomo d’Arme (Sorbonne Université), Alessandro Fiorillo (Scuola Normale Superiore di Pisa), Alexandra Khaghani (Sorbonne Université), Francesco Rizzo (Sorbonne Université), Graziano Tassi (Université Paris Nanterre), Amélie Aubert-Noël (Université Paris Nanterre).

Organizzazione : Elisa Attanasio (Sorbonne Université), Claudia Dell’Uomo d’Arme (Sorbonne Université), Roberto Lapia (Université Paris Nanterre), Estelle Paint (Université Paris Nanterre).

Convegno organizzato dall’Équipe Littérature et Culture Italiennes (ELCI) di Sorbonne Université in collaborazione con il Centre de Recherches Italiennes (CRIX-EA 369) di Université Paris Nanterre.