di Alessandra Trevisan Postfazione di Ilaria Crotti, Aracne editore, collana…
Aghios: Quaderni di studi sveviani
A cura di: Luca Curti, Antonio Lucio Giannone, Beatrice Stasi
Collana AGHIOS – Quaderni sveviani – 61010
Formato cm. 17×24
Pagine n. 160
Prezzo 15,00 €
ISSN 1127-2147
ISBN 978-88-456-1593-1
Il 14 dicembre 2015 si è tenuta a Lecce, presso l’Università del Salento, una Giornata seminariale dal titolo Carte d’autore online: archivi e biblioteche digitali della Modernità letteraria italiana, finalizzata alla presentazione dei risultati del Progetto PRIN 2010-2011, che prevedeva la digitalizzazione e lo studio di fondi documentari presenti in importanti Archivi letterari italiani. In quell’occasione sono state lette le relazioni pubblicate nel presente fascicolo di “Aghios”, tutte riguardanti l’Archivio di Paul-Henri Michel (1894-1964), italianisant e traduttore in francese di autori come Svevo e Moravia, Santa Caterina da Siena e Papini, per fare solo alcuni nomi. L’attenzione degli studiosi è andata al materiale sveviano in esso conservato e, in particolare, a sei copie dattiloscritte di altrettante commedie di Italo Svevo. Considerato che praticamente tutto il teatro sveviano è stato pubblicato o rappresentato postumo (uniche eccezioni Prima del ballo e la rappresentazione romana di Terzetto spezzato), tale ritrovamento si è subito presentato come particolarmente interessante per la filologia sveviana, anche perché è stato possibile far risalire l’invio a Parigi di questi materiali da parte della vedova di Svevo, Livia Veneziani, agli anni immediatamente successivi alla morte dello scrittore (in particolare al novembre 1933) e prima della tragica cesura della seconda guerra mondiale e, in particolare, del bombardamento del 20 febbraio 1945 di Villa Veneziani, la residenza di Italo e di Livia, bombardamento che ha comportato, com’è noto, oltre alla sicura distruzione della maggior parte dei libri di Svevo, anche la probabile distruzione di quelle, tra le sue carte, che non erano state prudentemente messe al sicuro nelle casse portate ad Arcade dalla famiglia. L’interesse di questi dattiloscritti e la necessità di uno studio accurato per collocarli all’interno della tradizione testuale del teatro di Svevo ha così fatto nascere, all’interno dell’unità di ricerca salentina del PRIN citato, una sotto-unità composta dagli autori dei saggi qui pubblicati, che si spera possano portare un contributo critico utile non solo da un punto di vista filologico, ma anche per la ricostruzione storica della prima diffusione e pubblicazione del teatro sveviano.