Fillide è una rivista online che, come suggerisce il suo titolo,…
Giuseppe Berto scrittore oscuro
CfP – Tavola rotonda dottorale nell’ambito del Convegno di studi “Giuseppe Berto scrittore oscuro. Un irregolare da restituire al canone”
Roma, 19-20 novembre 2024, Università degli studi “Niccolò Cusano”
Comitato scientifico: Diego Bottacin, Paola Culicelli, Giuseppe Lupo, Fabio Pierangeli, Andrea Velardi, Alessandro Vettori, Saverio Vita
Comitato organizzativo: Paola Culicelli, Pamela Parenti, Edoardo Barghini
A centodieci anni dalla nascita (Mogliano Veneto, 27 dicembre 1914) e a sessanta dalla pubblicazione del suo romanzo più noto, Il male oscuro (1964), il Convegno di studi Giuseppe Berto scrittore oscuro. Un irregolare da restituire al canone, che si terrà presso l’Università degli studi “Niccolò Cusano” di Roma in due giornate (19-20 novembre 2024), invita a riscoprire uno scrittore tanto più irregolare e, in maniera travagliata, controcorrente, quanto più autentico nella sua sofferta vocazione alla scrittura: un interprete privilegiato e unico, nella sua prospettiva decentrata eppure illuminante, della letteratura, della storia e della politica del Novecento.
Dopo aver partecipato alla guerra coloniale in Africa, Berto si è arruolato volontario nel secondo conflitto mondiale; catturato dagli alleati è stato condotto e internato a Hereford, in Texas, dove ha scritto il suo primo romanzo, Il cielo è rosso, edito da Longanesi nel 1947; trasferitosi al suo ritorno nella Capitale, ha scritto per il cinema negli anni del dopoguerra e del boom economico, vivendo di scrittura e di letteratura ma sempre restando ai margini di quel cerchio magico rappresentato dell’intellighentia romana. Il romanzo della sua odissea nei regni oscuri della nevrosi, Il male oscuro, lo ha portato a vincere, nel 1964, i premi Viareggio e Campiello. Con La Fantarca, Berto tratta in chiave fantastica e fantascientifica la questione meridionale; in Oh Serafina ambienta la storia in un manicomio, con il suo inguaribile istinto all’evasione; in Elogio delle vanità riflette sulla società e la politica italiana di quegli anni. Nel 1978, il suo ultimo personaggio sarebbe stato ancora una volta un vinto: nella Gloria, infatti, Berto scrive il vangelo dell’apostolo Giuda, che in qualche modo sussume la sua parabola di scrittore irregolare ed eretico.
Il Convegno di studi si propone di fare il punto su Giuseppe Berto, invitando a occuparsi di lui sia studiosi autorevoli sia dottorandi capaci di offrire prospettive nuove agli studi sullo scrittore veneto.
A tal proposito, parte della seconda giornata del Convegno (20 novembre) sarà riservata proprio alla partecipazione di dottorandi e dottori di ricerca (titolo conseguito da non più di quattro anni) che, all’interno di una tavola rotonda, potranno confrontarsi su alcuni temi e alcune questioni rilevanti, quali ad esempio:
- Berto, il romanzo e la narrativa breve;
- Berto, l’attività giornalistica e la politica;
- Berto e il Sud
- Berto, la scrittura per la scena e il cinema;
- Berto e il canone;
- Berto e altri autori, fonti, riscritture.
Tutti i dottorandi e i dottori interessati a partecipare alla tavola rotonda sono invitati a inviare le loro proposte di comunicazione agli indirizzi paola.culicelli@unicusano.it e edoardobarghini@gmail.com entro il giorno 31 luglio 2024 . Ogni proposta dovrà includere un breve abstract (1000 caratteri circa) e un breve profilo biobibliografico del proponente. Si prevede per ciascun intervento una durata massima di 15 minuti.
I contributi dei dottoranti partecipanti alla tavola rotonda saranno successivamente inclusi nella pubblicazione, in rivista, degli Atti del Convegno.