La funzione Joyce nel romanzo europeo del XX secolo

La funzione Joyce nel romanzo europeo del XX secolo

Call for Papers

Convegno 4-5 marzo 2021 – Roma, Via Botteghe Oscure 32

La categoria di “romanzo modernista” è associata ad alcuni nomi di riferimento: uno di questi è senz’altro James Joyce. Lo sperimentalismo linguistico e la complessa struttura prima di Ulysses e poi di Finnegans Wake hanno dato forma non solo al modernismo, ma si sono imposti come paradigma, da emulare, da assorbire o anche da rinnovare per tutto il XX secolo, in tutte le letterature occidentali: sono costitutivi del romanzo modernista europeo e occidentale in genere. Il convegno intende interrogarsi proprio sulla “funzione Joyce” nella narrativa del Novecento, inseguendo diverse traiettorie: da quelle più legate alla narratologia, alle riprese intertestuali, alla ricezione joyciana e alla sua influenza sui contesti nazionali, alle macroquestioni legate al tempo e allo spazio.
Ulysses usciva quasi un secolo fa; e a frutto delle prime iniziali incomprensioni, inevitabili per un’opera così rivoluzionaria, si può oggi dire che il tempo che ci separa dalla princeps può essere declinato come secolo joyciano (ma non unicamente joyciano). È questa la ragione per cui il Centre for European Modernism Studies, che appunto da anni si occupa di individuare un “minimo comune denominatore” del modernismo europeo, e la Fondazione Camillo Caetani, che prosegue l’impegno modernista di una rivista come «Commerce» su cui nel 1924 apparvero alcuni frammenti di Ulysses, ha deciso di organizzare un convegno su La funzione Joyce nel romanzo europeo del XX secolo.
Tutti gli interventi saranno in italiano. È prevista la pubblicazione per l’inizio del 2022, anno in cui ricorre il centenario della prima edizione di Ulysses.

KEYNOTES
Francesco De Cristofaro (Università di Napoli)
Laura Pelaschiar (Università di Trieste)
Giorgio Patrizi (Università del Molise)
Enrico Terrinoni (Università per Stranieri di Perugia)

Il convegno e il successivo volume intendono concentrarsi sui seguenti aspetti:

1) dopo Joyce la forma romanzo non è più la stessa, e viene pensata in modo più articolato e complesso. La sua rivoluzione ha riguardato la trama, la voce narrante, la gestione narrativa del tempo e dello spazio e ovviamente la resa della vita psichica dei personaggi. Nella forma rielaborata da Joyce tutti questi elementi vengono recuperati anche da autori successivi, che dunque si pongono lungo un solco che possiamo chiamare joyciano. Queste riprese possono essere analizzate e affrontate nella relazione del convegno;

2) tempo e spazio non sono solo elementi strutturali del romanzo, ma sono anche il grande banco di prova di tutto il pensiero novecentesco; quello letterario compreso. Proprio sulla scia di Joyce sono infiniti gli autori e i modi in cui questi concetti vengono rielaborati in sede romanzesca;

3) la fortuna dirompente di Joyce è stata consentita anche dal ruolo cruciale delle riviste, che nel Novecento hanno avuto una funzione decisiva. Si tratta di un capitolo di storia culturale ancora in gran parte da scrivere. Ma la fortuna di Joyce non si limita ovviamente solo alle riviste, ma interessa volumi, saggi, traduzioni. Per questa ragione gli interventi possono soffermarsi sulla ricezione critica in generale, mostrando come in alcuni contesti si sia imposta una certa lettura di Joyce;

4) la lingua joyciana, sia nella sua resa pratica che nelle sue intenzioni concettuali, è stata un modello per molti narratori, spesso declinato con obiettivi opposti (lingua joyciana come espressione di una posizione localistica o come forma esibita di cosmopolitismo, solo per fare un esempio). La fortuna di questo modello può essere uno degli oggetti di discussione;

5) le proposte di intervento possono riguardare anche la dimensione intertestuale di molta letteratura novecentesca, che può essere riconosciuta come debitrice nei confronti dell’opera joyciana;

6) infine Joyce è stato determinate per il canone di molti contesti nazionali e della letteratura europea in generale. Gli interventi possono riflettere sul modo in cui Joyce, o meglio la funzione Joyce, ha influenzato la costruzione di un canone nazionale o semmai anche europeo.

Le proposte di intervento devono essere inviate a massimiliano.tortora@unito.it e annalisa.volpone@unipg.it entro il 30 ottobre 2020, e devono essere corredate di un sintetico curriculum vitae. Complessivamente la scheda composta di abstract e curriculum non deve superare i 3000 caratteri.

Le risposte di accettazione verranno comunicate entro il 20 novembre 2020

Comitato organizzatore: Caterina Fiorani (Fondazione Camillo Caetani), Massimiliano Tortora (CEMS), Annalisa Volpone (CEMS)