Le metamorfosi del diario poetico

Le metamorfosi del diario poetico

SBARBARO, UNGARETTI, SABA, MONTALE

Unicopli, Milano, 2022

Collana: Modernistica

 

Che cos’è un diario poetico? Esiste davvero un genere o sottogenere novecentesco identificabile con questa formula? Il modo più proficuo di indagare il ruolo che la forma-diario ha giocato, nel modellare le prassi di scrittura e lettura della lirica novecentesca, è considerarla un agente contaminante che, interferendo con le quasi-omologhe strutture del tradizionale canzoniere, ne orienta la metamorfosi verso una gran varietà di esiti ibridi. Nello “spettro di modulazione generica” della diarizzazione del canzoniere si può cogliere allora il modo in cui in poesia si manifesta quel processo di «romanzizzazione» che secondo Bachtin perturba e rivitalizza l’intero sistema dei generi della letterarietà moderna. Il libro indaga questa dinamica trasformativa in due stagioni cruciali del primo Novecento. Se Pianissimo di Sbarbaro e L’Allegria di Ungaretti sono fra le opere che più concorrono, nell’atmosfera sperimentale di inizio secolo, a rifondare in termini diaristici il “patto di lettura” del moderno libro lirico, Trieste e una donna di Saba e Ossi di seppia di Montale – con le loro complesse operazioni di sintesi modernistica fra espressivismo e tradizione – confermano l’ormai ineludibile funzione della forma-diario come potente dispositivo di mediazione fra esigenze compositive difformi, che rianimano con ricchezza plastica il genere lirico attraendolo nella zona del contatto vivo con il presente aperto della contemporaneità.

 

Stefano Ghidinelli è professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Statale di Milano. Ha pubblicato i volumi Vittorio Betteloni. Un poeta senza pubblico (LED, 2007), L’interazione poetica. Modi di socializzazione e forme della testualità della poesia italiana contemporanea (Guida, 2013) e curato gli apparati testuali delle opere di Mario Soldati nei Meridiani. È membro del Consiglio di indirizzo del Centro APICE, per cui dal 2018 cura il seminario annuale I poeti di Apice, e fa parte del Comitato ordinatore del Master in Editoria organizzato dall’Università Statale di Milano in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e AIE. Altri suoi interessi di ricerca riguardano il rapporto fra critica letteraria e Digital humanities, la moderna editoria di poesia, la teoria del verso.