L’opera in versi e in prosa di Antonella Anedda di…
Nessuna parola inutile
POESIA, PROSA E TEATRO NELLA VITA DI ELENA BONO
di Stefania Segatori
prefazione di Giuseppe Langella
Collana: Testi e ricerche – Studi di cultura francese e italiana
Lanciano, Carabba, 2022
Amante della ricerca erudita e del labor limae, profonda conoscitrice delle Sacre Scritture e della cultura classica, protagonista della vita intellettuale degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, apprezzata da Pasolini, legata al mito di Leopardi e a Emilio Cecchi e, non ultimo, staffetta partigiana, Elena Bono ha alle spalle una vicenda umana e artistica che rappresenta un itinerario importante della storia letteraria e culturale italiana del secondo dopoguerra. Il presente volume ripercorre la vita e le opere della scrittrice ligure d’adozione, dagli esordi con Garzanti (1952), attraverso l’ampia produzione di saggi, poesie e racconti sull’esperienza partigiana, fino agli scritti degli ultimi anni (2011), ai romanzi sul tramonto della coscienza umana e civile dell’uomo al servizio del male e alle più recenti prove drammatiche, dominate dal tema della memoria storica e dei rapporti intergenerazionali. Le vicende biografiche sono arricchite da testimonianze personali, frutto delle conversazioni private intercorse tra l’autrice e la studiosa, e da notizie inedite, documenti, carteggi, appunti trascritti per la prima volta. Con Nessuna parola inutile – scrive Giuseppe Langella nella Prefazione – «Stefania Segatori ci consegna, al termine di un lavoro paziente e fecondo di scavo che l’ha impegnata per un intero decennio, la prima organica monografia dedicata ad Elena Bono».
Stefania Segatori ha conseguito il Dottorato di Ricerca in “Culture dell’adriatico e del Mediterraneo orientale” presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, dove ha svolto attività di collaborazione presso il Dipartimento di Studi Comparati. Ha trascritto un romanzo inedito del 1859 (Giovanni Battista Intra, Lia o la fanciulla ebrea, Millennium, 2009) e ha pubblicato Da Napoli a Parigi: Salvatore Di Giacomo traduttore dei Goncourt (Aracne, 2011). Con la tesi di dottorato Forme, temi e motivi nella narrativa di Ippolito Nievo (Olschki, 2011), ha vinto il Premio «Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo». Per il Dizionario biblico della letteratura italiana (ITL, 2019), ha curato le voci enciclopediche delle maggiori poetesse del Novecento (Bono, Campo, Grisoni, Merini, Rosselli, Valduga). Nell’ultimo decennio si è occupata della riscoperta dell’opera di Elena Bono, curando la riedizione di alcuni racconti (La moglie del Procuratore, Marietti, 2015; Morte di Adamo e altri racconti, Marietti, 2016) e l’antologia poetica Chiudere gli occhi e guardare. Cento poesie per cento anni (Ares, 2021). Attualmente è insegnante di lingua e letteratura francese e collabora con il Centro di Ricerca «Letteratura e Cultura dell’Italia Unita» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.