Seminario di ricerca a cura di Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis,…
Passeurs. La cultura italiana fuori d’Italia (1945-1989). Ricezione e immaginario
Letteratura – Cinema – Media
Convegno Internazionale
26-28 agosto 2020 – Universidad de Buenos Aires
Premessa: Ricezione e immaginario
A partire dal 2018 un gruppo di italianisti provenienti da vari Atenei europei, tra cui Caen Normandie (Francia), Humboldt zu Berlin (Germania), Mons (Belgio), Complutense de Madrid (Spagna), Stranieri di Siena (Italia), University College London (Regno Unito), ha organizzato una serie di giornate seminariali sul tema “La letteratura italiana del Secondo Novecento (1945-1989): ricezione e immaginario”.
Per “ricezione” s’intende l’insieme di processi e di canali attraverso i quali la cultura italiana (e in particolare la letteratura) del periodo in esame è stata accolta, tradotta, diffusa, letta, interpretata e anche ostacolata in altri contesti nazionali e linguistico-culturali fuori d’Italia. La ricezione, dunque, è stata affrontata in ambiti europei ed extraeuropei in linea con gli approcci metodologici degli ultimi anni — dalla storia della lettura ai nuovi studi sull’editoria e sulla traduzione —. A partire da una ricerca “materiale” su ciò che della cultura italiana è stato filtrato nel resto del mondo, tale approccio consente di gettare uno sguardo critico su ciò che essa ha finito per rappresentare fuori dai confini nazionali.
Per “immaginario” il gruppo di ricerca ha inteso un dispositivo mentale che procede per immagini e associazioni d’immagini — testuali e iconografiche — al fine di affermare la potenza del “pensiero poetico” così come concepito dal filosofo francese Gaston Bachelard contro l’assolutismo della razionalità. In tal senso, l’immaginario non si presenta come “funzione”, bensì come “spazio” di scambio, di libertà e di tensioni. Tale concetto è stato successivamente ripreso da Gilles Durand nei suoi studi sulla “mitocritica”, in cui l’immaginario si afferma come forza dinamica di “polarizzazione delle immagini”: una ricomposizione del reale che include elementi simbolici, mitici, onirici, fantasiosi ecc. (con riferimento esplicito anche alla psicoanalisi). In tale accezione, il ruolo del passeur non si limita alla funzione tradizionale di semplice “mediatore”, ma va anche considerato come l’attività di colui che — intellettuale, artista, erudito, romanziere o poeta — ha voluto riconfigurare liberamente un immaginario culturale italiano attraverso un “pensiero lirico”. Oggetti della nostra attenzione saranno anche le opere di scrittori non italiani che hanno scelto come sfondo delle loro narrazioni un’Italia significativamente reinventata e reinterpretata quale serbatoio d’immagini sensibili e poetiche ovvero schermo di proiezione delle proprie ossessioni.
Il lasso di tempo prescelto (1945-1989) trova la sua giustificazione in un assunto di coerenza metodologica che rinvia alle due rotture storiche del secolo: la fine della Seconda guerra mondiale, da una parte, e la caduta del muro di Berlino, dall’altra. Tali cesure hanno implicato ricomposizioni socio-politiche a livello europeo a loro volta contraddistinte da eventi corrispondenti più o meno ai principali cambiamenti tecnologici, sociali e culturali, che a partire dal 1945 (dopo la fase della ricostruzione) hanno segnato l’inizio e la fine di un eccezionale periodo di sviluppo economico-sociale. Per quanto riguarda, invece, il 1989, è noto che la caduta del Muro ha imposto cambiamenti politici radicali coincidenti con la fine di una certa visione dell’Europa e del mondo. Da quel momento in poi ha inizio e si sviluppa la cultura digitale, che nel giro di qualche decennio si è imposta a tutti gli attori intellettuali e culturali. Le due date risultano, pertanto, allo stesso tempo simboliche e significative di una cultura italiana del secondo Novecento ben delimitata.
Macrosezioni e sedi del Convegno a Buenos Aires
Il convegno, previsto per i giorni 26-28 agosto 2020, si svolgerà presso diverse sedi dell’Universidad de Buenos Aires. Il convegno, aperto a tutta la comunità scientifica affine alle sue tematiche, è articolato in due macrosezioni: Letteratura e Cinema & Media.
La scelta della capitale argentina come sede del Convegno non è casuale, ma, anzi, frutto di una pianificazione del lavoro che ha l’aspirazione di chiudere gli incontri sui Passeurs in uno dei luoghi-simbolo dell’italianità diffusa. Buenos Aires, metropoli di ben 16 milioni di abitanti, è composta da un tessuto sociale e culturale misto di cui un’altissima percentuale è di origine italiana. L’Universidad de Buenos Aires, d’altra parte, vanta una delle migliori posizioni nei ranking internazionali ed è sempre tra le prime cinque dell’America Latina.
Per queste ragioni le tre giornate del Convegno prevedono anche una visita guidata della città alla ricerca non certo di una “Piccola Italia”, bensì di una italianità capillare, visibile in tante tracce materiali e immateriali (edifici, cupole, quartieri popolari, caffè, insegne, scritte) di una “città-mondo” che, internazionale e cosmopolita, conserva gelosamente i suoi legami storici con l’Italia e con l’Europa.
Le lingue di lavoro del convegno sono: Italiano, Spagnolo e Inglese.
Iscrizione: L’iscrizione avverrà successivamente all’accettazione del contributo da parte del Comitato Scientifico. La quota d’iscrizione è di $30 statunitensi per i relatori latino americani è di $50 statunitensi per i relatori provenienti dal resto del mondo. Le modalità di pagamento e la scadenza del pagamento verranno indicate in una comunicazione successiva.
Sedi del convegno: Le sedi scientifiche saranno il Centro Italo-Argentino de Altos Estudios e la Facultad de Filosofía y Letras dell’Universidad de Buenos Aires.
Patrocinio: Facultad de Filosofía y Letras – Universidad de Buenos Aires; Centro Italo-Argentino de Altos Estudios – Universidad de Buenos Aires; Università per Stranieri di Siena; Ambasciata d’Italia in Argentina; Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires; Museo de la Inmigración de Buenos Aires (Universidad de Tres de Febrero).