Ricordo di Cesare de Michelis, professore, editore, intellettuale

Ricordo di Cesare de Michelis, professore, editore, intellettuale

Di Cesare De Michelis, scomparso nella notte del 10 agosto a Cortina d’Ampezzo, ci mancheranno moltissime cose, a cominciare dal sorriso ironico e lo sguardo un po’ sornione che accompagnavano le sue battute spiazzanti ma anche le acute considerazioni, mai piegate al luogo comune, sulle sue passioni di vita: la letteratura italiana contemporanea, che ha amato e insegnato da grande maestro all’Università di Padova e  i libri, dunque, quelli stipati, ma conosciuti uno per uno, nella sua biblioteca di 100.000 volumi, e ancor più quelli “fatti” nei lunghi anni in cui Marsilio è nata e cresciuta fino a divenire una punta luminosa della editoria letteraria italiana; ripeteva spesso, a ribadire la progettualità artigianale delle sue scelte editoriali, che è meglio fare libri che si vendono piuttosto che vendere quelli che si fanno. E ancora, tra le passioni, la sua Venezia, che voleva viva, aperta all’oggi pur nelle scelte difficili da fare. E infine le persone, che lo hanno seguito come professore o che hanno solo ascoltato i suoi consigli (era un grande talent-scout, attento ai giovani e giovanissimi), o anche le sue provocazioni, lanciate, tra il serio e il faceto, a intaccare la convenzionale superficie delle cose.