Presenza e assenza del paesaggio nella letteratura italiana della Grande…
Scritture precarie
Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017
di Daniele Maria Pegorari
Editore: Stilo
Collana: Universitaria
Data di pubblicazione: febbraio 2018
ISBN: 978-88-6479-168-5
La recente crisi economica, osservata sin dal suo primo apparire nelle forme della deindustrializzazione e della flessibilizzazione dei contratti lavorativi, ha portato a un collasso dell’edificio sociale del nostro Paese. Questo libro indaga come gli scrittori italiani nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta abbiano raccontato (attraverso romanzi, novelle, reportage e poesie) la prostrazione dei soggetti sottoposti al precariato, aggravato, poi, dalla riduzione delle tutele antinfortunistiche. A questa temporaneità del lavoro fa da specchio la temporaneità esistenziale: il precariato, infatti, produce una liquidità delle identità e nuove forme di ‘alienazione’, raccontata secondo modalità che lontanamente richiamano la letteratura industriale di Volponi. Si scopre, però, che le nuove generazioni non possono inquadrare in maniera ‘totale’ ed ‘epica’ il dramma sociale che si è abbattuto in Italia, poiché il grado di consapevolezza e di ‘esperienza’ della realtà è ormai ridotto a frammenti, essi pure temporanei e funzionali a un mercato editoriale che subordina la profondità alla leggerezza, la durata estetica alla consumabilità commerciale, la stabilità del libro alla volatilità della letteratura digitale.
Daniele Maria Pegorari (Bari, 1970) è professore di Letteratura italiana contemporanea, Sociologia della letteratura e Letteratura italiana nell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Ha pubblicato diciassette libri, fra cui tre su Mario Luzi (1994, 2002 e 2006), il Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009), Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010 (2010), Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012), Umberto Eco e l’onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà (2016) e Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità (2018). Dirige la rivista «incroci» (nata nel 2000 per Adda Editore), tre collane di ricerche e testi per la Stilo Editrice e una sezione della rivista scientifica internazionale «Dante» (Serra Editore), oltre ad aver ideato e curato numerosi eventi pubblici, fra cui il festival Dante, l’immaginario.
Sommario
I. Il lavoro precario
1. Temporanea qualità
2. La morte bianca
II. L’identità precaria
1. Racconti e poesie postindustriali
2. La nuova letteratura dell’alienazione
III. Il libro precario
1. Critica del produttivismo informazionale
2. La temporanea qualità dell’editoria ‘immateriale’
Indice dei nomi