Call for Papers: il 12 aprile 2019 si terrà la…
A sessant’anni dall’Isola di Arturo
Convegno Internazionale – CFP
Descrizione
L’isola di Arturo, secondo romanzo di Elsa Morante, esce per Einaudi nel 1957, e nello stesso anno vince l’undicesima edizione del Premio Strega, ottenendo la consacrazione trasversale, di pubblico e critica, che era mancata al romanzo d’esordio Menzogna e sortilegio (1948). Dopo sessant’anni, una fortuna critica pressoché ininterrotta (soprattutto rispetto ad altri testi della scrittrice, fra cui il successivo La Storia, 1974) e un ingresso nel canone nazionale (anche scolastico), ci si può guardare indietro e chiedere: qual è stato il viaggio di questo romanzo su una giovinezza mitica e intangibile, su un’iniziazione straniata e regressiva a un’età adulta sempre e solo evocata, ma mai davvero descritta? Che cosa ha lasciato e cosa ancora può dire quest’opera così ristretta nell’ambientazione e smisurata nelle ambizioni, così estranea alla cronaca e alle poetiche dell’impegno civile, e insieme ricca di archetipi, contaminazioni culturali, rinvii al mito?
Nell’intervista rilasciata a Massimo D’Avack- e recentemente ripubblicata nella raccolta di recensioni cinematografiche di Elsa Morante (La vita nel suo movimento, Einaudi, 2017) – l’autrice così dichiara a proposito dell’Isola di Arturo: “Scrivendo L’isola di Arturo io volevo fare un’opera come il Flauto magico, naturalmente con le dovute proporzioni, cioè la storia di un ragazzo che passa attraverso tutte le prove dell’esistenza umana per acquisire il diritto di essere uomo, quindi eroe.” L’autrice rinvia pertanto non solo al Bildungsroman ma anche alla fiaba. Come nel Singspiel di Mozart, infatti, L’isola di Arturo polarizza gli oggetti del romanzo (madre-padre; isola- continente; giovinezza-maturità) e li inserisce in un percorso di trasformazione, annettendo nel suo spazio elementi favolistici, “magici”, per il ruolo che avranno nella maturazione interiore del protagonista. Ma il riferimento al Flauto magico è anche alla forma del testo, sottendendo la volontà di un’opera popolare che, come il Singspiel, parli con la stessa “lingua” dei suoi protagonisti: nel romanzo la “grammatica” è quella che lascia spazio ai meccanismi affabulatori e alle figuralità proprie dell’arte “popolare”. L’isola di Arturo, con il precedente di Menzogna e sortilegio, attraverso il racconto in prima persona, mostra il nesso che esiste tra la facoltà mitopoietica della letteratura e una stagione della vita prima della maturità. Come suggerisce Garboli, infatti, la storia di Arturo finisce “nel momento in cui la vita di un uomo dovrebbe cominciare”; la dimensione pre-adulta è dunque l’unico mondo di riferimento del romanzo, il suo Assoluto.
Obiettivi
Il convegno intende proporre una riflessione non celebrativa ma critica sull’Isola di Arturo. Oltre a letture ritagliate precisamente su questo singolo romanzo di Morante, data la sua articolazione e complessità, saranno accolte proposte e approcci che leggano l’opera sotto un profilo interdisciplinare e trans-tematico. Di seguito alcune delle prospettive suggerite:
– Confronti: si invita a osservare la trasversalità di generi e modi del romanzo, dal mito di iniziazione al Bildungsroman, e a metterlo in relazione con altri scritti dell’autrice. Saranno accolte in questa linea di intervento letture dell’opera complessiva e della figura di Elsa Morante, sempre a partire dall’Isola di Arturo;
– Funzione dell’Isola di Arturo in Italia e all’estero: si invita a interventi e analisi sulla ricezione (accoglienza presso la critica e gli scrittori, premi, interviste, polemiche); le riprese e le citazioni (Ferrante, Ramondino, etc.), le traduzioni in Europa e nel mondo;
– Transmedialità: rapporto fra l’oggetto letterario e gli altri media. Saranno accolti, quindi, interventi incentrati sulle potenzialità di “ri-enunciazione” del materiale narrativo in altri media, come ad esempio nell’adattamento cinematografico (a partire dal film di Damiano Damiani del 1962, fino a riusi meno espliciti come nell’Intervallo di Leonardo Di Costanzo, 2012), teatrale e performativo;
– Ricezione e fortuna scolastica: saranno accolti interventi che riflettano su usi e rielaborazioni didattiche del libro nei decenni, letture dell’Isola di Arturo incentrate sul confronto con schemi e archetipi della letteratura per l’infanzia, per ragazzi, ecc. Sono inoltre benvenute proposte critiche interne al settore degli “Youth studies”. L’intento è infatti estendere l’analisi anche agli ambiti socio-culturale e psicologico per valutare la distanza tra l’adolescenza di Arturo e quella dei protagonisti di narrazioni più recenti, nonché per invitare a una riflessione sull’ “irriducibilità” del romanzo al presente o, di contro, sull’attualità delle descrizioni proposte.
Indicazioni e modalità di partecipazione:
Il convegno si svolgerà all’Aquila il 20 e 21 novembre, presso l’Aula magna del Dipartimento di Scienze Umane. Sono invitati a partecipare studiosi le cui ricerche siano d’interesse per lo sviluppo di almeno uno dei punti indicati nella call.
Al convegno interverranno i seguenti keynote speaker di fama internazionale, le cui ricerche rappresentano degli importanti riferimenti nell’ambito degli studi morantiani:
– Marco Bardini (Università di Pisa)
– Gandolfo Cascio (Utrecht University)
– Concetta D’Angeli (Università di Pisa)
– Elena Porciani (Università della Campania),
– Monica Zanardo (Centre National de la Recherche Scientifique, Parigi)
Gli interessati sono invitati a mandare un abstract, in italiano o in inglese, all’indirizzo isoladiarturo2018@gmail.com, entro il 5 settembre 2018. L’abstract dovrà essere presentato in formato PDF e dovrà riportare: Nome; Cognome; Università di appartenenza; Titolo provvisorio dell’intervento; Descrizione della lunghezza massima di 2000 battute (spazi inclusi); l’abstract, inoltre, dovrà essere corredato di un breve nota bio-bibliografica di massimo 1000 battute. Ogni partecipante è invitato a rispettare la durata massima di venti minuti per il proprio intervento.
Il comitato organizzatore provvederà a comunicare tramite e-mail l’accettazione delle singole proposte entro il 15 settembre. Ulteriori informazioni riguardo agli orari e allo svolgimento delle giornate verranno comunicate successivamente sul sito d’Ateneo e del Dipartimento di Scienze Umane dell’Aquila.